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Natale a Roma

Il Natale è senza dubbio una delle festività più attese nel mondo occidentale; si tratta di un appuntamento magico, ricco di emozioni e per il quale ogni Capitale del mondo si veste di bellezza. 

 

Passare il Natale a Roma è per molti turisti un vero e proprio must. La città Eterna sa infatti offrire a chi la sceglie, uno spettacolo di luci, mercatini ed appuntamenti imperdibili. Quest’anno le novità saranno moltissime, ad iniziare da una proposta di delibera portata avanti dal presidente M5s della commissione Commercio capitolina, Andrea Coia che prevede la presenza di un mercatino di Natale in ogni municipio, sulla falsa riga dei regolamenti già attuati per la Festa della Befana a Piazza Navona.

 

A partire da quest’anno dunque, dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni Municipio di Roma potrà offrire ai suoi cittadini e ai turisti, un luogo di aggregazione “natalizio” al fine di garantire decoro e sviluppo delle attività produttive e preparare uno spettacolo unico per chi decide di visitare la nostra città. 

 

Saranno presenti operatori commerciali di generi alimentari in linea con il tema natalizio e della befana e sarà occasione per tutti i turisti di conoscere i prodotti tipici della nostra regione. Non mancheranno gli artigiani, con i loro oggetti, statuine per il presepe e giochi per bambini.

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Apertura Rinascente via Tritone

La Rinascente, con la sua storia ultra-centennale (è stata fondata nel 1865 a Milano ed appartiene al gruppo Central Retail Corporation) è uno dei punti di riferimento dello shopping di alto livello in Italia. “Contenitore” dei negozi di alta gamma italiani ed internazionali più noti, conta ben 11 stores nelle principali città del nostro Paese (Milano, Torino, Genova, Monza, Padova, Firenze, Roma, Cagliari, Catania, Palermo) e tre flagship store, uno nel centro di Milano e due nel centro di Roma. 

 

Ed è proprio a Roma che il 12 ottobre 2017 è stato inaugurato un nuovo department store firmato Rinascente in Via del Tritone: otto piani maestosi e scenografici per cui ci sono voluti ben 1852 giorni di cantiere per un totale di 11 anni di lavori. 

Curata nei minimi dettagli, la nuova Rinascente si presenta agli occhi dei romani con due facciate, tre ingressi, sette vetrine e 96 finestre. Un grande atrio-cavedio è visibile da tutti i piani che riprendono in pieno lo spirito dell’architettura razionalista del Colosseo Quadrato; all’interno della struttura è presente anche un edificio a sè stante, un Palazzetto del Novecento che crea maestosità e bellezza; infine è presente una Food Hall con food market, quattro ristoranti e due terrazze affacciate sui tetti di Roma.

 

Colpo ad effetto di questa scenografica struttura sono le immagini al led che scorrono su un sito archeologico di 60 metri costruito tra il 25 e il 19 a.C. da Agrippa, accessibile al piano -1, nell’Exhibition Area dedicata agli eventi alla quale si accede dal Design Supermarket. 

 

Ciascun piano è disegnato da architetti diversi, garantendo così eterogeneità al progetto pur rispettando gli elementi architettonici della città. Sui primi cinque piani si snodano gli shop e le aree multibrand piene di maison del Made in Italy per un totale di 800 brand presenti. 

 

L’inaugurazione di Rinascente Tritone del 12 ottobre 2017 è stata seguita da migliaia di persone al cospetto di due guest molto apprezzate, Beppe Fiorello e Francesco Gabbani. E’ seguito un dj set con Marcelo Burlon e degustazioni varie, proprio perché, per utilizzare le parole del presidente Vittorio Radice, la nuova Rinascente di Piazza San Pantaleo, 3 “vuole essere un punto d’incontro della città e nella città, nel quale si sviluppa cultura”.

 

Con l’apertura del nuovo flagship, Rinascente ha anche cambiato logo, 100 anni dopo la creazione del nome da parte di Gabriele D’Annunzio. Da oggi “la Rinascente” è diventata “RINASCENTE”.

 

I clienti della Residenza Pantaleo, ubicata proprio in Piazza San Pantaleo, 3, potranno così godere di un nuovo e meraviglioso spazio dedicato allo shopping!

TECHNOSCAPE – L’ARCHITETTURA DELL’INGEGNERIA

Mostra a cura di Pippo Ciorra, Maristella Casciato

Il racconto del rapporto tra l’ingegneria strutturale, vernacolare o d’avanguardia che sia, e l’invasione della tecnologia nei nostri spazi operativi e vitali.

La mostra è organizzata attorno a due sezioni che corrispondono ai due grandi universi, quello dell’innovazione tecnologica e quello dell’ingegneria della costruzione.

Lungo il primo percorso, sviluppato in collaborazione con università e centri di ricerca, si scoprono installazioni e padiglioni interattivi, che consentono di comprendere il ruolo che oggi hanno settori scientifici e tecnologici che un tempo non si sarebbe immaginato di dover accostare all’architettura: dalle scienze applicate all’ambiente, ai dispositivi “smart” per la gestione delle città; dall’ossessione per i big data al recupero di tecniche di assemblaggio vintage e low-tech.

Lungo il secondo, organizzato per aree tematiche, si trovano i lavori dei grandi ingegneri strutturali dal dopoguerra a oggi, mettendo in evidenza i vari approcci, gli edifici-simbolo come il Beaubourg o l’Opera di Sidney, e i casi più eclatanti in cui il compito di form-finder ricade completamente sul progettista strutturale.

dal 30 Settembre 2022 al 10 Aprile 2023

DOVE 

MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo

Via Guido Reni, 4 A

CONTATTI 

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COLORI DEI ROMANI. I MOSAICI DALLE COLLEZIONI CAPITOLINE

Attraverso un’ampia selezione di mosaici realizzati tra il I secolo a.C. e il IV d.C., la mostra presenta alcuni tra i capolavori delle collezioni capitoline poco conosciuti al grande pubblico, per raccontare brani di storia della città, illustrando nel modo più completo i contesti originari di rinvenimento.

Accanto ai mosaici sono esposti anche gli affreschi e le sculture che costituivano l’arredo degli edifici di provenienza che consentono di contestualizzare e interpretare le scelte iconografiche, i motivi decorativi, l’aspetto formale delle opere come espressione del gusto e delle esigenze dei committenti e offrire un significativo spaccato della società romana del periodo.

Una ricca e preziosa documentazione d’archivio, illustra i rinvenimenti con foto storiche, acquarelli e disegni, testimonianze che aiutano a raccontare il clima e le circostanze che determinarono le trasformazioni urbanistiche e il fervore edilizio tra gli ultimi decenni dell’800 e i primi decenni del secolo scorso, quando, insieme al progressivo ampliamento della città Capitale d’Italia, fu scritta una delle più “fortunate” pagine dell’archeologia romana.

L’esposizione è divisa in quattro sezioni tematiche organizzate in ordine cronologico.

SEZIONE 1. L’arte del mosaico presso i romani. La storia e la tecnica.
In questa sezione viene introdotta la storia dell’arte del mosaico. Le opere scelte rappresentano tutte le tipologie dei pavimenti e delle decorazioni musive parietali che illustrano, attraverso le tecniche, i materiali, i colori, i motivi decorativi, l’evoluzione stilistica e la trasformazione dell’arte musiva nel corso del tempo. Dal più semplice decoro alla più complessa narrazione, i mosaici esposti sono l’espressione più alta e raffinata di capacità tecnica e di ispirazione artistica.

SEZIONE 2. Vivere e abitare a Roma tra la fine dell’età repubblicana e l’età tardo-antica: le dimore di lusso e i contesti domestici.
In questa sezione contraddistinta dal colore verde, invece, sono presenti i mosaici provenienti dalle dimore di lusso, che a partire dall’età repubblicana caratterizzavano alcuni settori della città antica. Si passa dagli esemplari più antichi – come il grande mosaico policromo a cassettoni, scoperto presso la Villa Casali al Celio – a quelli più recenti, fino al IV secolo d.C., epoca alla quale appartiene il mosaico con busto di stagione, forse parte dell’ornamento pavimentale di un edificio che ricadeva nella proprietà dell’imperatore Gallieno. Grande protagonista di questa porzione della mostra è lo straordinario mosaico parietale con la scena della partenza di una nave dal porto, preziosissimo ornamento della domus di Claudius Claudianus, una ricca dimora che sorgeva sul Quirinale nella seconda metà del II secolo d.C. La ricchezza della casa era ostentata con preziose sculture e sontuosi oggetti di arredo inediti che testimoniano del prestigio sociale, del gusto abitativo e dell’esigenza di autorappresentazione del proprietario.

SEZIONE 3. Gli spazi del sacro: la basilica Hilariana.
Questa sezione è dedicata alla Basilica Hilariana, sede del collegio dei sacerdoti addetti al culto di Cibele e Attis, i cui primi resti archeologici vennero alla luce tra il 1889 e 1890 durante gli scavi per la costruzione dell’ospedale militare del Celio. La Basilica, esempio emblematico di un apparato decorativo in cui tutti gli elementi dell’arredo concorrono alla narrazione del contesto e della sua funzione, aveva incredibilmente preservato in situ un insieme di reperti significativi per l’identificazione stessa del monumento, tra i quali due mosaici straordinariamente conservati presenti in mostra. La Basilica fu costruita grazie alla munificenza di Manius Poblicius Hilarus, ricco mercante di perle che diede il nome all’edificio sulla cui soglia un’iscrizione in latino a mosaico recitava: “A chi entra qui, e alla Basilica Hilariana, siano gli dèi propizi”. Il volto del generoso benefattore, ritratto su un mosaico, e la base della sua statua situata all’ingresso dell’edificio, furono accuratamente documentati con tavole acquarellate e sono visibili in mostra, insieme a tutti gli elementi dell’apparato decorativo scultoreo e musivo.

SEZIONE 4. I mosaici degli edifici funerari nelle necropoli del suburbio di Roma.
Che si tratti di temi figurati, di motivi ornamentali o di soggetti mitologici, nel repertorio sepolcrale, la decorazione è sempre volta a esaltare le qualità del defunto e a rievocare i valori collettivi fondamentali della società romana. I mosaici presentati in questa sezione sono tutti cronologicamente inquadrabili tra il II e il III secolo d.C. e provengono da contesti funerari situati nelle aree suburbane della città. Con i suoi colori vivaci, il mosaico ottagonale con pavoni è un esempio emblematico di un motivo decorativo carico di significati escatologici e salvifici: il pavone, uccello sacro a Dioniso, perdendo ogni anno la coda e rimettendola in primavera con lo sbocciare dei fiori, allude alla rigenerazione oltre la morte. I documenti di archivio messi a corredo dell’esposizione mostrano il contesto di rinvenimento: il mosaico costituiva la parte centrale del pavimento di una ricca tomba di famiglia situata lungo la via Appia.

QUANDO 

dal 27 Aprile 2021 al 15 Gennaio 2023

DOVE 

Centrale Montemartini

Via Ostiense, 106

CONTATTI 

Sito web: 

www.centralemontemartini.org/mostra-evento/colori-dei-romani-i-mosaici-dalle-collezioni-capitoline

Autoritratto-con-fiore-in-bocca-1947-©-Gabinetto-Scientifico-Letterario-G.P.-Vieusseux-Firenze-dettaglio-630x473-1

Pasolini pittore

In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale ospita un’importante mostra che mette in luce la passione e il talento per la pittura di uno dei più grandi intellettuali italiani del Ventesimo secolo.

L’esposizione riporta l’attenzione su un aspetto artistico rilevante del regista, scrittore, poeta e sceneggiatore, spesso trascurato dalla critica, contestualizzandolo nell’ambito della storia dell’arte del Novecento. La materia, il confronto con il contemporaneo e il ritratto caratterizzano l’interesse pittorico dell’artista, che spesso ama disegnare i volti dei suoi “amici del cuore”: Ninetto DavoliMaria CallasLaura BettiAndrea Zanzotto

In mostra circa duecento opere, provenienti per la maggior parte dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della più importante raccolta di opere pasoliniane.
Il percorso espositivo si snoda da dipinti e disegni che ne ricostruiscono l’iter artistico, tra cui un fondamentale nucleo di opere dei primi anni Quaranta – in mostra grazie alla collaborazione con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarza della Delizia, – a ritrattinature morte e paesaggi intimisti e familiari, fino alla serie di giovani ragazzi ritratti sedutisdraiati o con fiori. Esposta anche una serie di disegni dedicati a Roberto Longhi, storico e critico d’arte, figura essenziale nella formazione di Pasolini, al quale lo scrittore chiede la tesi di laurea sulla pittura italiana del Novecento, da Carlo Carrà a Giorgio Morandi e Filippo de Pisis, artisti da lui stesso molto amati.

Un focus speciale è dedicato all’ambiente creativo bolognese de «Il Setaccio», mensile della GIL, Gioventù Italiana del Littorio, di Bologna (novembre 1942 e il maggio 1943), in particolare sui disegni realizzati da Pasolini e Fabio Mauri. 

In programma, una serie di incontri culturalireadings e proiezioni di compendio alle tematiche affrontate, ospitate in varie sedi, tra cui la Galleria d’Arte Moderna, la “Sapienza” Università di Roma e altre da definire. 

Il progetto, curato da Graziella Chiarcossi, Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani per la Galleria d’Arte Moderna di Roma, è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Foto: Autoritratto con fiore in bocca, 1947, olio su faesite, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze, dettaglio.

QUANDO 

dal 14 Ottobre 2022 al 16 Aprile 2023

DOVE 

Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale

Via Francesco Crispi, 24

Via Zucchelli, 7

CONTATTI 

Sito web: 

www.galleriaartemodernaroma.it/mostra-evento/pasolini-pittore

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Van Gogh

Il sontuoso Palazzo Bonaparte, un tempo residenza di Maria Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, ospita una grande mostra dedicata a uno degli artisti più celebri al mondo.  

60 opere, tra cui il noto Autoritratto, e numerose testimonianze biografiche ricostruiscono la storia umana e artistica del sensibile pittore olandese, oggi universalmente famoso, ma dalla vita estremamente tormentata.

Nato a Groot Zundert il 30 marzo 1853, Van Gogh oscilla tra lucidità e attacchi di follia, che lo portano a frequenti ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint-Paul de Mausole a Saint-Rémy de Provence, a mozzarsi un orecchio e al drammatico epilogo del 29 luglio 1890, quando a soli trentasette anni, si suicida sparandosi in un campo vicino Auverse.

In pochi anni, il geniale artista riesce comunque a lasciare un segno unico e indelebile nella storia dell’arte, realizzando una serie di stupefacenti capolavori – tra cui La notte stellataGirasoliI mangiatori di patate – e una straordinaria raccolta di scritti, come le lettere al fratello minore Theo.

La mostra è prodotta da Arthemisia ed è realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo, che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh.

QUANDO 

dal 8 Ottobre 2022 al 26 Marzo 2023

DOVE 

Palazzo Bonaparte

Piazza Venezia, 5

CONTATTI 

Acquisto online: 

www.ticket.it/mostre-e-musei/evento/van-gogh-.aspx

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www.ticket.it/mostre-e-musei/abbonamento/open-van-gogh.aspx

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Itinerario culturale Animali della Bibbia

L’itinerario culturale al Bioparco è dedicato alle specie animali menzionate nella Bibbia; l’evento, promosso dall’Ambasciata d’Israele in Italia e dalla Fondazione Bioparco di Roma, vuole mettere in evidenza l’importanza del rapporto tra animali e Sacre Scritture: un rapporto molto stretto tra gli esseri viventi non solo nella fede ebraica, ma anche nelle altre religioni.

Il percorso attraversa i 17 ettari del Parco ed è costituito da punti di sosta con pannelli descrittivi dedicati a undici specie animali citate nei testi dell’Antico Testamento: mandrilli, struzzi, leopardi, ippopotami, leoni asiatici, elefanti, asini selvatici, orsi bruni, anfibi, leoni, lupi, cicogne bianche e pellicani bianchi. Ogni pannello inoltre riporta un’illustrazione dell’animale, una citazione tratta dalla Bibbia ebraica curata da Rabbino Riccardo Di Segni alcuni anni fa, un testo esplicativo e un QR code a cura dell’Ambasciata per conoscere la storia della specie in Israele, le caratteristiche del Paese che ne hanno favorito la diffusione e le iniziative israeliane per promuoverne il reinsediamento nella regione e tutelarne la sopravvivenza.

Ogni animale dell’itinerario del Bioparco conduce quindi i visitatori non solo nel mondo della Bibbia, ma anche in un viaggio attraverso Israele, un paese che sorge in una posizione geografica unica, quella di un vero ponte fra tre continenti, che contribuisce alla protezione e allo sviluppo di specie che stavano scomparendo.

Foto: sito ufficiale del Bioparco

QUANDO 

dal 23 Giugno 2022 al 31 Dicembre 2022

DOVE 

Bioparco

Piazzale del Giardino Zoologico, 1

CONTATTI 

Acquisto online: 

https://ecommerce.bioparco.it/it/shop/biglietti

Email: 

[email protected]

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www.facebook.com/bioparcoroma

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Prenotazione telefonica: 

348 9013384

Sito web: 

www.bioparco.it

Telefono: 

06 3608211

YouTube: 

www.youtube.com/c/BioparcodiRomazoo

Domiziano Imperatore. Odio e amore copertina

DOMIZIANO IMPERATORE. ODIO E AMORE

I Musei Capitolini, nella nuova sede di Villa Caffarelli, ospitano un’importante esposizione archeologica dedicata alla figura dell’imperatore Domiziano (51 d.C.- 96 d.C.), coprodotta dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dal Rijksmuseum van Oudheden della città olandese di Leiden. La scelta della sede espositiva è significativa poiché è un luogo restaurato proprio dall’imperatore dopo l’incendio dell’80 d.C: il Tempio di Giove Capitolino, sulle cui fondamenta è stata costruita Villa Caffarelli.

Il percorso espositivo, articolato in 15 sale, racconta vita di Domiziano, una figura di princeps-tiranno che è sempre stata molto controversa nel corso dei secoli. Le più recenti analisi delle fonti materiali, in particolare epigrafiche, hanno invece restituito l’immagine di un imperatore attento alla buona amministrazione, al rapporto con l’esercito, con il popolo e devoto agli dei.

58 le opere provenienti dalla mostra di Leiden a cui si uniscono le 36 aggiunte per l’edizione romana: si tratta di ritratti in marmo e in bronzo di personaggi imperiali e di divinità, elementi di decorazione architettonica in marmi bianchi e policromi e oggetti di piccole dimensioni in oro e bronzo. L’esposizione è arricchita inoltre da opere della Sovrintendenza Capitolina normalmente non esposte al pubblico.

Curata da Claudio Parisi Presicce, Maria Paola Del Moro e Massimiliano Munzi, la mostra ai Musei Capitolini è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura.

Foto: sito ufficiale dei Musei Capitolini

QUANDO
dal 13 Luglio 2022 al 29 Gennaio 2023
Piazza del Campidoglio, 1
Via delle Tre Pile, 1
CONTATTI
Sito web:
www.museicapitolini.org/mostra-evento/domiziano-imperatore-odio-e-amore